By Clelia
Nonostante il tempo quasi invernale degli ultimi giorni, la stagione peggiore per chi soffre di pollinosi, è iniziata e se i periodi variano a seconda della pianta verso cui si è sensibilizzata, le allergie più diffuse – quelle a graminacee, parietaria e ulivo – hanno il loro picco proprio tra maggio e giugno.
I pollini sono costituiti dalle cellule riproduttrici delle piante che vengono rilasciate durante la fioritura che entrando in contatto con le mucose di naso, occhi e gola, causano una reazione anomala negli allergici.
I sintomi più comuni sono occhi rossi, lacrimazione e prurito oculare, naso chiuso, prurito nasale, naso che cola e starnuti (rinite o rinocongiuntivite allergica) e, talvolta, anche tosse, fiato corto e senso di costrizione al torace.
In alcuni casi si possono presentare anche bruciore o prurito alla gola e/o al palato e disturbi della deglutizione, a causa dell’ingestione di determinati alimenti che hanno una sorta di parentela botanica con la specie allergizzante.
Per verificare a quale polline (ma vale per qualunque sostanza) si sia allergici esistono specifici test, detti prick test, che danno rapidamente una risposta sulla base della quale il medico può stabilire la necessità di un vaccino e/o la terapia più appropriata che può prevedere farmaci preventivi, utilizzati normalmente da due a quattro settimane prima della stagione di fioritura, o sintomatici come i decongestionanti, gli antistaminici o i broncodilatatori
Oltre alle terapie farmacologiche specifiche, può essere utile qualche precauzione per attenuare la reazione allergica:
- evitare di passeggiare nei campi, prati o giardini e di praticare attività sportive nei pressi di aree verdi o lavori di giardinaggio
- tenere presente che le concentrazioni di pollini sono maggiori nelle giornate secche, ventose e soleggiate
- indossare gli occhiali da sole
- tenere chiuse le finestre e i finestrini dell’auto tra le 10 e le 16, quando la concentrazione di pollini è maggiore
- fare una doccia e cambiarsi d’abito rientrati a casa
- preferire alimenti ricchi di magnesio (come cereali integrali, fagioli, verdure a foglia verde, banane) o composti solforati, come le cipolle, che riducono la produzione di istamina ed evitare quelli che la stimolano come fragole, pomodori, cioccolato, crostacei, molluschi, formaggi fermentati, insaccati e frutta secca, oltre a quelli che possono interagire con la specifica allergia.
Anche alcuni integratori possono essere d’aiuto